Il migliore dei mondi – Murubutu: testo singolo

Murubutu – Il migliore dei mondi: testo singolo

 

Il migliore dei mondi è un singolo di Murubutu contenuto nell’album Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali.

Di seguito trovate il testo del singolo:

Leggi anche —> Testi – Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali – Murubutu: testo di tutti i singoli dell’album

testo

[Strofa 1]
Cosa guardi tanto tempo quando il cielo tuona?
Fra le nubi viola, io vedo qualcosa
Questo cielo quando cola perde qualche nota (Na-na-na-na-na)
Se a quell’ora il cielo nero non piangeva ancora
Tu passavi tutti i giorni con l’aria distratta
Ti lanciai con la mia voce in volo qualche nota
Che creò due cerchi enormi nei tuoi occhi d’acqua, dai
Ma tu le nubi non le guardi mai, mai
Ed io sentii arrivare qualche goccia
Veleggiavo nei tuoi occhi come un marinaio
Incantato da-dal tropico della tua bocca
La pelle discinta che mi sembri dipinta
Pioggia fitta sull’erba, tu eterea, una ninfa
Gocce di terra in questa eterna provincia
Ricordi di perla persi nella clessidra
Ehi, e tu cantavi quella melodia
Che inseguiva in volo le falene
Ed io volevo che tu fossi mia
Tu inclinasti un po’ col collo per dire “va bene”
E un giorno a dicembre, la pioggia ed il vento
Noi sotto un ombrello, col sole lì dentro
MIschiando i cappelli, frammento d’inverno
E tempera eterna ci guardava in silenzio
Ed io ti feci una fotografia
In cui tu ridevi ed io guardavo
E suonavamo quella sinfonia
Con le note mute e chiuse che produce un varco
[Ritornello]
Quando pioverà sulla città
Riapparirò come fosse magia
Ma il giorno, sai, cui te ne andrai
Riguarderò la tua fotografia

[Strofa 2]
Sono caduti come petali
I giorni dal mio calendario
Provo a non perderti da secoli
Per questo studio il viaggio spazio-tempo per aprire un varco
Il tempo riflesso del nostro universo
E ne ho già visto ogni pezzo, sequenza, segmento
E c’è un futuro più bello, uno tremendo, uno stupendo
E in ogni futuro diverso io comunque ti perdo, mi pento
E non accetto la parola “addio”
Se piango a note esce un pentagramma
E non esiste la parola “oblio”
E il tempo viaggia, passa a quota su ali di farfalla
Ma tu ogni volta mi cambi
Ogni volta mi incanti, mi guardi e mi lasci
Ed io che rincorro fra colpi e rimbalzi i tuoi occhi giganti
Che per il mio cuore sono il migliore dei mondi di Leibniz
Tu mi manchi
Sarà forse questo causa di tuoni e lampi
E le dediche romantiche, beh, tuoi rimpianti
Leggi della crononautica per cuori infranti
Ciao, torno a guardare la fotografia
Dove ti bacio col cielo in agguato
Viaggio all’indietro e tu ritorni mia
Poi riavvolgo soli e lune e ritorno da capo

[Ritornello]
Quando pioverà sulla città
Riapparirò come fosse magia
Ma il giorno, sai, cui te ne andrai
Riguarderò la tua fotografia

[Strofa 3]
Io ti ho detto “circa ti amo” con il ritmo circadiano
Vivi da quanto ci incantiamo, ricadiamo, andiamo
Sai quanto ho meditato che non ti meritavo
L’ho detto a ogni meridiana su ogni meridiano
E mo’, cuore spezzato, sai, non si difende
Tu mi hai dato un pezzo di cuore, chi non lo vuole
E quel pezzo è ormai perso e non si riprende
E ovunque vada vaga nello spazio per sempre

 

 

 

 

 

 

Arianna

Appassionata di musica e televisione, su questo sito tratterà principalmente questi argomenti, insieme all'Oroscopo.

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