veleno Rkomi, Ernia: testo, significato

Testo e significato di “Veleno” di Rkomi ed Ernia

 

Veleno Rkomi Ernia è uno dei momenti più crudi e taglienti dell’album Decrescendo, un brano che scava nel rancore e nella vulnerabilità emotiva.


Con il brano “Veleno”, Rkomi ed Ernia offrono una delle collaborazioni più intense dell’album Decrescendo. La canzone si distingue per il suo tono amaro e disilluso, dove i due artisti mettono a nudo una gamma di emozioni complesse: delusione, rabbia, e quel senso di impotenza che si prova quando le ferite del passato non si rimarginano.

Il titolo non lascia spazio a interpretazioni leggere: il “veleno” è ciò che resta dopo l’amore, dopo il rispetto, dopo la fiducia tradita. Ma è anche un modo per sopravvivere, una difesa tagliente contro un mondo che spesso ferisce.

Due voci, una sola ferita

Rkomi apre il pezzo con una strofa riflessiva, quasi sussurrata, che alterna immagini poetiche e realismo tagliente. Il suo approccio è più emotivo, più interiore. Ernia, invece, entra con un tono più diretto, lucido, quasi chirurgico: non c’è spazio per ambiguità, ogni parola colpisce con precisione.

La struttura del testo è semplice ma efficace, con un’alternanza di versi intensi e strofe dense di significato. Il ritornello è un grido trattenuto, un mantra che dà voce alla fatica di lasciare andare qualcosa che fa male ma che, in fondo, è parte di sé.

Il significato: sopravvivere al dolore

“Veleno” è una canzone che parla di ciò che resta dopo una relazione tossica, o dopo un’amicizia finita male. È una riflessione sul dolore che si sedimenta nel tempo e diventa parte dell’identità. Non c’è pietismo, solo la cruda accettazione del fatto che a volte il rancore è l’unico modo per non soccombere.

Nel contesto di Decrescendo, questo brano rappresenta uno dei punti più oscuri ma anche più sinceri. È qui che l’album tocca le sue corde più profonde, abbandonando ogni filtro. La voce si fa vera, il suono si fa denso.

Una produzione essenziale ma potente

Musicalmente, il brano si poggia su una base minimale ma tesa, fatta di pochi elementi ben calibrati: una linea di basso cupa, percussioni lente ma decise, e un synth che accompagna l’atmosfera con malinconia. Tutto è al servizio del testo.

La produzione non distrae, ma accompagna: crea uno spazio sonoro in cui le parole possono respirare. E in questo spazio si muovono i due artisti, ognuno con la propria ferita, ma uniti dalla voglia di trasformare il dolore in arte.

Una canzone che resta

Veleno Rkomi Ernia non è solo una canzone su un amore finito o un’amicizia spezzata. È un ritratto crudo della difficoltà di lasciarsi alle spalle ciò che ci ha cambiati. E proprio per questo, è uno dei brani più memorabili di Decrescendo: non per la melodia, ma per la verità che racconta.

 

 

 

 

 

 

 

Arianna

Appassionata di musica e televisione, su questo sito tratterà principalmente questi argomenti, insieme all'Oroscopo.

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