Coach Musetti: “Lui vale i 7-8 al mondo quando gioca bene”

 

Simone Tartarini si racconta: il coach di Lorenzo Musetti ha parlato del tennista 21enne in un’intervista ai microfoni di Betway Sports. Argomento di discussione il presente e il futuro del toscano, che ha iniziato il 2023 tenendo alte le aspettative. Come poteva essere altrimenti, dopo la vittoria all’Atp 500 di Amburgo. Un trionfo impreziosito dal successo in finale contro Carlos Alcaraz, che ha reso Musetti il più giovane tennista italiano ad aver battuto un top 10 in una finale del circuito maggiore. Oggi il ragazzo è stabile in top 20, nonostante la recente sconfitta contro lo steso Alcaraz al Roland Garros. Scopriamo ulteriori dettagli analizzando l’intervista a coach Musetti.

Da Roland Garros a Wimbledon, il coach di Musetti racconta Lorenzo: “L’obiettivo è essere più propositivo”

A proposito delle performance di Musetti nell’ultimo Roland Garros, coach Tartarini ha parlato delle “buone sensazioni” avvertite da Lorenzo fin dalle prime battute. Il primo retroscena è legato al successo contro Ymer nel primo incontro: “Il giorno prima è stato veramente male, era addirittura in dubbio che potesse scendere in campo”. Poi però “è stato molto bravo” a spuntarla, come con Shevchenko e Norrie. Poi, contro Alcaraz, la debacle: un avversario troppo forte? “Con lui ci aveva giocato una volta e aveva vinto, per cui era un avversario con cui andare in campo e giocare. Invece lui è andato sopra 2-0, nemmeno troppo meritatamente perché ha fatto solo un paio di bei rovesci estemporanei, ma poi quando Alcaraz ha reagito alzando il livello, lui ha scelto di andare via dal campo”. Il prossimo appuntamento è sull’erba: ma quali sono gli obiettivi di Musetti? Tartarini sottolinea come quello di Wimbledon sia un sogno coltivato fin da bambino: “L’obiettivo sull’erba è quello di essere più propositivo, soprattutto in fase di risposta. Si tratta di una questione più mentale che tecnica, deve essere più pronto a scegliere le soluzioni e ad implementarle. Secondo me lui può fare bene anche sull’erba, perché ha fatto vedere sul veloce che le armi tecniche le ha”.

Musetti verso la top 10? “Deve imparare ad essere più costante”

La top 10 è davvero così irraggiungibile? Dall’alto della sua esperienza il coach si sbilancia: “Lorenzo, quando esprime il suo tennis, vale i primi 7-8 del mondo. Quando invece non lo esprime vale un tennista fuori dai 100. Il suo problema non è il livello tecnico-tattico, che per me è anche migliore a quello di tanti altri, anche top 10”. Per raggiungere i vertici, spiega Tartarini, “bisogna vincere le partite anche quando le cose non vanno bene”. “Lorenzo, invece, quando le cose non vanno bene va troppo presto in frustrazione e butta via la partita”. Una questione che ha inizio “soprattutto da un problema tecnico”: “quando non sente bene un colpo, come il servizio per esempio, va in frustrazione e non prova a vincere comunque la partita”. Al contrario di uno come Alcaraz. Emblematico è l’esempio di Madrid, quando il murciano era dominato da Ruusuvuori nel primo turno e nonostante tutto è riuscito comunque a ribaltare la partita. “Si tratta di un problema di maturità, che scaturisce spesso dal fatto che Lorenzo non è ancora convinto di essere così bravo”. A 21 anni, tuttavia, c’è ancora tutto il tempo del mondo. “Per salire in classifica bisogna imparare ad essere più costanti: Lorenzo è arrivato alla classifica attuale con 13 sconfitte al primo turno. La forbice tra ‘far bene’ e ‘far male’ è ancora troppo ampia per lui, deve imparare ad essere più costante”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ilaria

Diplomata al liceo scientifico e laureata in fisioterapia, ha la passione per le serie tv, la cucina e le recensioni.

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